Homepage / Una Giornata... OFF

Una Giornata... OFF: Una giornata all'insegna dell'Ambiente incontaminato del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna

A Giugno ESG Konecta Italia si è concesso una giornata off… Si fa per dire!

Anche se la sveglia è stata prima del cantar del gallo e il rientro praticamente all’ora di pranzo a Los Angeles, è stata di certo di una giornata particolare e indimenticabile, il tempo trascorso unico.
Prima di raggiungere la meta qualche tappa per completare il gruppo di tutti i suoi componenti e poi via, alla sede direzionale del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, precisamente a Pratovecchio Stia.

Ad aspettarci abbiamo trovato il Direttore del Parco, Andrea Gennai - per tutti noi persona di pregio e di elevato spessore - che di persona, assieme ad un suo assistente, Valerio Notarangelo economista ambientale, un giovane che sta facendo crescere al suo fianco, ci ha magistralmente accompagnato in una parte di foresta interdetta al pubblico.

Al cancello di accesso ci ha dato il benvenuto un’Upupa spettacolare con i suoi colori sgargianti.
Il percorso in fuoristrada è stato parecchio movimentato, ma ci ha permesso di addentrarci sempre più nella foresta, lasciata nel suo migliore stato naturale, seppur inizialmente fossero ben visibili i brutali e indistinguibili segni lasciati dall'uomo.
Si sono poi avvicendati faggi, abeti bianchi, castagni e l’estraneo abete di Douglas, specie nordamericana che in passato è stata piantata in quanto, per la sua elevata capacità di accrescimento, particolarmente appetibile per il taglio. In una radura, vicino a uno stagno artificiale, abbiamo finalmente lasciato i mezzi di trasporto. Il laghetto creato dall’uomo è abitato da specie non autoctone ma fortunatamente non pericolose. Da lì, seppur consapevoli di non poter raggiungere le pendici del Falterona per vedere le sorgenti dell’Arno a causa del tempo - sia nella sua accezione meteo sia oraria - ci siamo comunque incamminati a passo sostenuto in quella direzione. 
Si sono poi avvicendati faggi, abeti bianchi, castagni e l’estraneo abete di Douglas, specie nordamericana che in passato è stata piantata in quanto, per la sua elevata capacità di accrescimento, particolarmente appetibile per il taglio. 

In una radura, vicino a uno stagno artificiale, abbiamo finalmente lasciato i mezzi di trasporto. Il laghetto creato dall’uomo è abitato da specie non autoctone ma fortunatamente non pericolose. Da lì, seppur consapevoli di non poter raggiungere le pendici del Falterona per vedere le sorgenti dell’Arno a causa del tempo - sia nella sua accezione meteo sia oraria - ci siamo comunque incamminati a passo sostenuto in quella direzione. 
Peccato, forse perché troppo rumorosi o perché in pieno giorno, non aver fatto incontri eclatanti.
Abbiamo comunque individuato le tracce della fauna locale, fauna importante e preservata dall’attenta gestione del parco:
deiezioni di un piccolo e di certo tenero bambi, orme di cervo e, udite udite, escrementi niente di meno del fiero e nobile lupo, specie cara a molti di noi e forse il motivo è proprio perché non è così amata da tanti.
Peccato, forse perché troppo rumorosi o perché in pieno giorno, non aver fatto incontri eclatanti.
Abbiamo comunque individuato le tracce della fauna locale, fauna importante e preservata dall’attenta gestione del parco:
deiezioni di un piccolo e di certo tenero bambi, orme di cervo e, udite udite, escrementi niente di meno del fiero e nobile lupo, specie cara a molti di noi e forse il motivo è proprio perché non è così amata da tanti.
Abbiamo anche ammirato affollamenti di viole tricolor, che altro non sono che viole del pensiero.
Abbiamo anche ammirato affollamenti di viole tricolor, che altro non sono che viole del pensiero.
Siamo stati comunque lieti di poter vedere uno stupendo, piccolo e incerto Arno nei suoi primi e ancora fragili accenni. 
Ogni cosa ci è stata simpaticamente e diffusamente spiegata da Andrea e dal suo aiutante senza tralasciare particolari e aneddoti gradevoli.
Un aneddoto è stato particolarmente apprezzato: nel periodo autunnale il parco è famoso per l’echeggiare dei nobili bramiti dei cervi maschi, dal verso potente e pervasivo. Sapete che, al contrario, il bramito dell’alter ego americano è un "bramitino", quasi un gemito? Beh, è proprio così!!! 
Siamo stati comunque lieti di poter vedere uno stupendo, piccolo e incerto Arno nei suoi primi e ancora fragili accenni. 
Ogni cosa ci è stata simpaticamente e diffusamente spiegata da Andrea e dal suo aiutante senza tralasciare particolari e aneddoti gradevoli.
Un aneddoto è stato particolarmente apprezzato: nel periodo autunnale il parco è famoso per l’echeggiare dei nobili bramiti dei cervi maschi, dal verso potente e pervasivo. Sapete che, al contrario, il bramito dell’alter ego americano è un "bramitino", quasi un gemito? Beh, è proprio così!!! 
Insomma, come già sperimentato e a voi descritto in passato, il Parco Nazionale è un luogo unico, di certo da visitare, e non solo per la cura e l’attenzione che il Direttore gli dedica giorno e notte, ma anche perché l’atmosfera che si respira è immutabile nello spazio e nel tempo.
Nemmeno ciò che tutti noi siamo abituati ad incontrare in tutti gli spazi verdi che ci circondano, ossia i segni indistinguibili dell’essere umano, i suoi rifiuti, lo intaccano. Durante l’intera permanenza nel parco nessuno di noi è stato in grado di vedere il più piccolo e minimo residuo.
Insomma, come già sperimentato e a voi descritto in passato, il Parco Nazionale è un luogo unico, di certo da visitare, e non solo per la cura e l’attenzione che il Direttore gli dedica giorno e notte, ma anche perché l’atmosfera che si respira è immutabile nello spazio e nel tempo.

Nemmeno ciò che tutti noi siamo abituati ad incontrare in tutti gli spazi verdi che ci circondano, ossia i segni indistinguibili dell’essere umano, i suoi rifiuti, lo intaccano.
Durante l’intera permanenza nel parco nessuno di noi è stato in grado di vedere il più piccolo e minimo residuo.
Siamo stati e siamo fortunati ad avere tra i nostri progetti quello relativo al Parco, che possiamo annoverare sia in ambito ambientale sia in quello sociale!
Come già sapete Konecta Italia ha adottato ben 30 ettari di bosco alle pendici del Falterona salvandoli dal disboscamento e sta collaborando con la Direzione del Parco per la possibilità di incrementare ancor di più gli ettari protetti. Non possiamo poi non citare l’opportunità che abbiamo colto nel contribuire alla donazione di borse di studio post-laurea su una tematica particolarmente sentita da Konecta Italia, sulla quale è impegnata da anni, ossia la salvaguardia degli impollinatori selvatici, in particolare di una specie in via di estinzione, la farfalla Parnassius Mnemosyne, che vive sui margini boschivi e che le attività umane stanno sterminando anche solo modificando tali pendici.
Siamo stati e siamo fortunati ad avere tra i nostri progetti quello relativo al Parco, che possiamo annoverare sia in ambito ambientale sia in quello sociale!
Come già sapete Konecta Italia ha adottato ben 30 ettari di bosco alle pendici del Falterona salvandoli dal disboscamento e sta collaborando con la Direzione del Parco per la possibilità di incrementare ancor di più gli ettari protetti. Non possiamo poi non citare l’opportunità che abbiamo colto nel contribuire alla donazione di borse di studio post-laurea su una tematica particolarmente sentita da Konecta Italia, sulla quale è impegnata da anni, ossia la salvaguardia degli impollinatori selvatici, in particolare di una specie in via di estinzione, la farfalla Parnassius Mnemosyne, che vive sui margini boschivi e che le attività umane stanno sterminando anche solo modificando tali pendici.
Siate certi che nei prossimi mesi sarete tenuti informati sull’evoluzione dei progetti in corso con il Parco.
Il nostro grazie più caloroso al Direttore, Andrea Gennai, e a tutti i suoi collaboratori, che perseverino orgogliosi nel loro percorso! Siamo assolutamente certi che la protezione della natura è l’unica vera e importante attività che tutti noi dobbiamo svolgere.
 
Tenete ben presente una opportunità che abbiamo: se opportunamente avvisato, il personale del parco è in grado di organizzare visite guidate in questi luoghi unici e incontaminati.
Siate certi che nei prossimi mesi sarete tenuti informati sull’evoluzione dei progetti in corso con il Parco.
Il nostro grazie più caloroso al Direttore, Andrea Gennai, e a tutti i suoi collaboratori, che perseverino orgogliosi nel loro percorso! Siamo assolutamente certi che la protezione della natura è l’unica vera e importante attività che tutti noi dobbiamo svolgere.
 
Tenete ben presente una opportunità che abbiamo: se opportunamente avvisato, il personale del parco è in grado di organizzare visite guidate in questi luoghi unici e incontaminati.

Login

Login