Parità di genere: cosa dice la Costituzione?
Già nel 1947 la Costituzione della Repubblica Italiana conteneva i principi fondamentali che riguardano la parità di genere, ecco in quali articoli se ne parla. Ma qual è il vero stato di attuazione ai giorni d'oggi? Quali gli obiettivi ancora da raggiungere?
La
Costituzione Italiana, approvata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 e promulgata cinque giorno dopo dal Capo provvisorio dello Stato, venne elaborata da una illuminata
Commissione dei 75 che aveva una concezione del ruolo delle donne molto più avanzata di quella condivisa dall'opinione pubblica negli anni del dopoguerra. Per questo motivo il tema parità di genere è già presente nel testo originario, ma l'obiettivo di raggiungerla a tutti gli effetti ed in tutti i campi - economici, politici e sociali - ancora oggi, dopo oltre sessant'anni, non è stato del tutto raggiunto. Ecco quali sono gli articoli in cui viene menzionato.
Un principio fondamentale
Il principio di parità di genere è menzionato al terzo posto all'interno dei
dodici principi fondamentali. L'
Articolo 3 recita:
«È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese».
È importante sottolineare che questo articolo prevede una responsabilità precisa dello Stato nei confronti di chi si oppone all'attuazione di tale norma.
Tutti uguali in famiglia...
Nell'Articolo 29 si ribadisce il principio di eguaglianza anche all'interno della famiglia:
«La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare».
Un articolo che sancisce l'uguaglianza giuridica dei coniugi, ma considera ancora famiglia esclusivamente quella fondata con il matrimonio non contemplando altre forme di unione.
... sul lavoro e nella società
In materia di lavoro il diritto si specifica nell'Articolo 37 che:
«Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione [...].
Con l'Articolo 51 inoltre si stabilisce che tutti, indipendentemente dal sesso e dalla cittadinanza, hanno la possibilità di partecipare alla vita politica del Paese.
«Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini. La legge può, per l’ammissione ai pubblici uffici e alle cariche elettive, parificare ai cittadini gli italiani non appartenenti alla Repubblica [...]».
Il prossimo obiettivo
Negli articoli della nostra Costituzione quindi da sempre viene riconosciuta la parità tra uomini e donne, ma per anni questi testi hanno rappresentato sono una realtà formale. Sono insomma il punto di partenza. Quello di arrivo sarà
ottenere la parità di fatto in ogni sfera, economica, politica e sociale della vita nazionale. In una recente discussione della Camera dei Deputati - come sottolineato dalla Commissione Europea nella comunicazione relativa alla strategia per la parità di genere 2020-2025 -
finora nessuno Stato membro ha realizzato la vera parità tra uomini e donne: "I divari di genere ancora persistono, soprattutto nel mondo del lavoro e a livello di retribuzioni, assistenza e pensioni; nelle posizioni dirigenziali e nella partecipazione alla vita politica e istituzionale".
Colpa di un substrato culturale ancora non maturo, che tutti abbiamo il dovere di modificare con politiche educative e sociali, per assicurare a tutti gli esseri umani gli stessi diritti e combattere la troppo diffusa violenza sulle donne. Il raggiungimento della parità di genere rappresenta, a livello globale, uno dei
17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che gli Stati si sono impegnati a raggiungere entro il 2030.