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I segnali della violenza domestica e come riconoscerla

Pensiamo alla casa come a un luogo sicuro dove vivere al riparo dalle minacce del mondo. Eppure, molto spesso, la violenza si nasconde proprio al suo interno e ha tante facce diverse, difficili da riconoscere. È possibile evitarla? Quali sono i segnali a cui bisogna prestare attenzione? E soprattutto, come fare per sottrarsi agli abusi?


La violenza domestica è un fenomeno molto diffuso, più di quanto si possa immaginare. Avviene tra coniugi, partner, figli, genitori, anziani. Può essere fisica o sessuale, ma anche psicologica ed emotiva, messa in atto tramite minacce, intimidazioni, umiliazioni, coercizioni e isolamento. È violenza, per esempio, impedire al partner di lavorare, lo è anche impedire a un bambino di andare a scuola. Si tratta sempre di soprusi che, oltre a causare danni e dolori, limitano la libertà di un altro essere vivente. Sono quindi, sempre e comunque, da condannare e contrastare.

Abusi senza limiti

 Quella domestica è una violenza che non fa distinzioni, colpisce indiscriminatamente individui di ogni genere, etnia e livello socio-economico. Persone che, intrappolate in un ciclo di paura e manipolazione, subiscono silenziosamente, dietro a sorrisi forzati e muri di silenzio. Sono tante, troppe le persone che vivono questa realtà e sono soprattutto donne. Secondo l'Istat in Italia una donna su tre subisce violenza almeno una volta nella vita.

Questione di potere

 Quando si parla di violenza domestica non si intende solo quella fisica o sessuale. Esiste la violenza psicologica, che usa atteggiamenti umiliatori, intimidatori e manipolatori, ma anche quella economica, ancora più subdola, che limita o priva l'altro della disponibilità economica. L'aggressività ha facce diverse, a volte compresenti, che hanno lo stesso obiettivo: isolare ed indebolire la vittima, generando una serie di conseguenze infinite.

Violenza occulta

 Tutte le forme di violenza compongono una realtà oscura spesso difficile da riconoscere, specie nel nucleo familiare, all'interno del quale non è affatto facile capire, e soprattutto ammettere, che qualcuno possa metterle in atto. Eppure i campanelli d'allarme ci sono, anche se spesso sono subdoli e facilmente fraintendibili. Un comportamento possessivo, la gelosia e il controllo eccessivo possono inizialmente sembrare manifestazioni di amore e preoccupazione, ma con il tempo si rivelano sempre manifestazioni di abuso e controllo. 

Agire subito

 Per interrompere un ciclo di abusi la velocità di reazione è basilare. Perché la violenza tende a generare ulteriori violenze in un ciclo continuo, alimentato da emozioni negative, traumi, vendette e rappresaglie. Bisogna ascoltare il proprio istinto e non giustificare mai comportamenti inaccettabili. Se qualcuno si comporta in un modo strano, vi fa sentire tristi, oppressi o costretti, non abbiate paura di parlarne. Con un familiare, un amico, un operatore sanitario che sappia darvi consigli e suggerimenti. Rompere il silenzio è un atto di coraggio e solidarietà che apre la strada a un futuro migliore.

Una lotta comune

 Sono tanti i professionisti e le organizzazioni preposte a offrire aiuto gratuitamente: servizi sociali, centri antiviolenza, linee telefoniche di supporto e Forze dell'Ordine, tutti pronti ad ascoltare senza giudicare. Riconoscere e affrontare la violenza domestica è un impegno richiesto a tutti. Ognuno di noi può fare la propria parte, aprendo gli occhi e tendendo una mano a chi ha bisogno. Solo attraverso la solidarietà e l'azione collettiva possiamo contrastare efficacemente questo male diffuso. Nella speranza di creare un mondo più sicuro e rispettoso per tutti.

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