Questa ricorrenza è nata per mettere in luce l’urgenza di garantire accesso all’energia a tutti e combattere il cambiamento climatico attraverso soluzioni innovative e investimenti mirati.
E' stata promossa dalle Nazioni Unite lo scorso anno, a poche settimane dalla Cop28 di Dubai, dove i 195 Paesi delle Nazioni Unite hanno raggiunto un accordo storico per abbandonare i combustibili fossili. Tra gli obiettivi c'è quello di triplicare la capacità globale di energia rinnovabile e raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030.
La Giornata internazionale dell’energia pulita, che è stata istituita per evidenziare l'importanza di abbandonare i combustibili fossili a favore di fonti rinnovabili, cade nello stesso giorno della fondazione dell’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA), nata nel 2009 per aiutare i Paesi nella transizione energetica. L’agenzia fornisce dati e supporto tecnico per sviluppare politiche, tecnologie e strumenti finanziari nel campo delle energie pulite.
Adottare energia pulita è essenziale per migliorare la qualità della vita, soprattutto nelle aree più vulnerabili come l’Africa subsahariana, dove 675 milioni di persone vivono ancora senza elettricità. La mancanza di energia limita opportunità in ambiti cruciali come sanità, istruzione e lavoro, ostacolando il progresso socioeconomico e la sostenibilità ambientale.
La produzione di energia da combustibili fossili è una delle principali cause di emissioni di gas serra. Per contrastare il cambiamento climatico, servono investimenti in fonti rinnovabili e interventi per migliorare l’efficienza energetica in settori come trasporti e edilizia. Questi sforzi possono ridurre i costi, l’inquinamento e garantire un accesso equo all’energia sostenibile per tutti.
Nonostante alcuni miglioramenti, il mondo rischia di non centrare l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 7 (SDG7) che punta a garantire energia accessibile e sostenibile per tutti entro il 2030. Nell’aprile 2024, nel rapporto dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite si legge che nonostante i miglioramenti, circa il 13% della popolazione mondiale rimane senza accesso all'elettricità, con disparità significative tra le regioni; che oltre 3 miliardi di persone continuano a utilizzare combustibili tradizionali come legna, carbone o rifiuti animali per cucinare, con gravi implicazioni per la salute e l'ambiente; che i progressi nell'efficienza energetica sono stati insufficienti per raggiungere l'obiettivo di raddoppiare il tasso globale di miglioramento entro il 2030. Sebbene la quota di energie rinnovabili nel mix energetico globale sia aumentata, il ritmo attuale non è sufficiente per soddisfare gli obiettivi prefissati.
Secondo questo rapporto insomma è necessario ed urgente intensificare gli sforzi a livello globale per accelerare la transizione energetica. Servono maggiori investimenti, innovazioni tecnologiche e politiche favorevoli. Solo così potremmo colmare le lacune esistenti e garantire il raggiungimento dell'SDG7 entro termine prefissato.