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Martedì 11 febbraio 2025
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La donna nei testi di Sanremo 2025

Viene rispettata o ancora rappresentata in modo stereotipato? Ecco come appare, tra amore, forza e contraddizioni



Tra le canzoni in gara ogni anno emerge una particolare attenzione alla rappresentazione della figura femminile. Sanremo 2025 non fa eccezione: alcune canzoni esaltano la forza e l’indipendenza della donna, altre ripropongono vecchie narrazioni romantiche, e in alcuni casi si intravedono ancora dinamiche di possesso e sofferenza. Cerchiamo di capire come la musica italiana racconta oggi la donna.

 

Libera e indipendente

Alcuni brani portano avanti una rappresentazione moderna della donna, capace di autodeterminarsi senza dipendere da nessuno. Chiamo io chiami tu di Gaia è un inno alla parità nelle relazioni, dove nessuno è più forte dell’altro: “Niente giochi, niente scuse, solo io e te, alla pari”. Anche Fuorilegge di Rose Villain racconta una donna che si prende la scena senza chiedere il permesso: “Non sono la tua musa, non sono il tuo specchio”. Una ventata di freschezza che mostra quanto il panorama musicale stia cambiando.

 

Tra romanticismo e vecchi schemi

Molti brani raccontano l’amore con toni intensi, ma alcuni rischiano di scivolare in una visione tradizionale della donna. Non ti dimentico dei Modà è una dichiarazione d’amore nostalgica, ma con frasi come “Senza di te non respiro” ripropone la classica idea della donna come unica ragione di vita dell’uomo. Invece in Se ti innamori muori di Noemi la dipendenza affettiva viene raccontata con ironia: “Innamorarsi è un suicidio, ma chi lo spiega al cuore?”. Un linguaggio che gioca con gli eccessi, senza però cadere nella retorica del possesso.

 

I tanti lati dell’amore

Non mancano testi che affrontano il tema della violenza o della fragilità nelle relazioni. Quando sarai piccola di Simone Cristicchi, parla di sua mamma affetta da Alzheimer, che "sei nata il 20 marzo '46, se ti chiederai il perché di quell'anello al dito ti dirò di mio padre ovvero tuo marito". Il brano esprime gratitudine verso la madre attraverso parole cariche di cura e affetto. L’ascolto suscita emozione, culminando nella semplicità di un buonanotte, simbolo di accettazione e riconoscenza. Brunori SAS, con L’albero delle noci, affronta il tema della violenza domestica con parole crude: “La casa era un rifugio, ora è la tua gabbia”. Questi brani dimostrano che la musica può essere uno strumento potente per sensibilizzare su temi delicati.

 

Il sessismo non passa inosservato

Il testo del brano Damme 'na mano di Tony Effe, che contiene espressioni che riducono la donna a un ruolo subordinato, è stato accusato di sessismo e ha rischiato l'esclusione dal festival. A sua difesa l’artista si difende parlando di ironia e di gioco. Il suo testo ha acceso il dibattito su quanto la musica debba adattarsi ai nuovi valori di rispetto e inclusione.

Testi a parte

Ma... giudicare una canzone solo in base alle parole che compongono il testo è abbastanza assurdo. La musica gioca un ruolo fondamentale nel creare l'atmosfera emotiva che accompagna il messaggio. La melodia, il ritmo, l'arrangiamento e l'interpretazione vocale contribuiscono ad amplificare o smorzarne l'intensità. In questo senso, ogni canzone va giudicata sempre nel suo insieme: solo l’unione di testo e musica riesce a comunicare veramente il significato profondo di un brano, rendendo il giudizio più complesso e sfaccettato. La forza della musica è quella di entrare nell’anima, trasmettere emozioni che vanno oltre il testo scritto, dando voce a sensazioni che a volte le parole da sole non riescono a esprimere.
Quindi... Ascoltiamo. E Buon Sanremo a tutti.


Caterina Somma

 

 

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